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Negli ultimi anni le api hanno iniziato a diminuire ad un ritmo preoccupante, al punto da far temere addirittura l’estinzione. I motivi sono vari, e riguardano i cambiamenti climatici, l’utilizzo di pesticidi e la prevalenza di monoculture.

A causa del clima indecifrabile, con sbalzi di temperature e fioriture fuori stagione, le api sono spesso disorientate e fanno fatica a compiere il loro lavoro.

Dopo alcuni periodi di moria straordinaria delle api, vari soggetti anche pubblici hanno iniziato a fare ricerche per individuare i responsabili della situazione: la causa principale è stata individuata in alcuni pesticidi, i neonicotinoidi, che sembrano colpire anche le api, oltre agli insetti infestanti. Le aziende hanno iniziato a mostrare maggiore sensibilità verso l’utilizzo di prodotti meno nocivi, non ancora però diffusi in maniera capillare.

Infine, un altro fattore determinante è la forte presenza di monocolture. Eliminando la varietà di vegetazione le api sono privare di fatto della risorsa principale per la produzione di miele: i fiori.

Oltre ai problemi causati dall’attività umana, le api devono confrontarsi anche con alcuni nemici naturali che rischiano di decimarle, tra cui il Varroa destructor, la Aethinia tumida e la Vespa vetulina.

Per affrontare questa situazione hanno iniziato a mobilitarsi sia le grandi istituzioni mondiali, sia diversi movimenti di cittadini. Le soluzioni sono molte, ma l’obiettivo comune è adottare strategie per la salvaguardia delle api.

Tra le varie soluzioni, anche la tecnologia potrebbe anche rappresentare una via di salvezza per le api. In un kibbutz israeliano, l’intelligenza artificiale è diventata un’ottima alleata degli apicoltori. Il sistema ideato dalla startup “Beewise” ha approntato un vero e proprio alveare hi-tech che permette di sapere sempre cosa succede nelle arnie tramite un sistema di sensori che sorvegliano 24 ore su 24 gli insetti.

“Il nostro software sa di cosa hanno bisogno le api – spiega Netaly Harari di Beewise – gli alveari hanno temperature regolabili, si possono eliminare i parassiti, persino estrarre il miele da remoto tramite una centrifuga. Se si verifica un problema l’apicoltore viene avvisato tramite un’applicazione e può intervenire da remoto.”

Questi interventi tempestivi servono a ridurre la mortalità di una specie fondamentale fra gli impollinatori da cui dipende il 70% delle colture.

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