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È stato approntato il primo sistema di traduzione per lingue non scritte basato sull’Intelligenza Artificiale.

Lo ha sviluppato Meta, la società madre di Facebook, che ha lavorato sull’Hokkien, una delle lingue ufficiali di Taiwan: la lingua, infatti, è parlata dai cinesi emigrati ma è sprovvista di una forma scritta standard.

Il sistema di traduzione è la prima tappa del progetto Universal Speech Translator di Meta AI, che si concentra sullo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale in grado di fornire una traduzione ‘speech to speech’ in tempo reale in tutte le lingue, anche quelle principalmente parlate.

La raccolta iniziale dei dati per la creazione del sistema di traduzione è stata fondamentale ma molto difficoltosa, poiché ci sono pochi umani in grado di tradurre dall’inglese all’Hokkien.

La risoluzione del problema è stata facilitata utilizzando il mandarino come ‘lingua intermedia’, integrando il sistema con la codificazione di audio per la generazione di dati.

La tecnologia sviluppata permette a chi parla Hokkien di tenere conversazioni con persone che comunicano in inglese.

I dati raccolti verranno resi open source, per incoraggiare altri ricercatori a lavorare alla traduzione orale dell’Hokkien e fare insieme ulteriori progressi.

Questo sistema sarà forse la base di partenza per ideare un traduttore vocale universale.

Fino ad ora, le traduzioni effettuate dall’Intelligenza Artificiale si sono concentrate principalmente su lingue scritte. Eppure delle oltre 7.000 lingue attualmente in uso, circa il 40% ha una forma principalmente orale; o meglio, una forma che non utilizza un sistema di scrittura adottato su larga scala.

La possibilità di parlare con persone in lingue diverse senza anni di studio alle spalle è un sogno di lunga data, e potrebbe essere l’unico sistema per preservare alcune forme di linguaggio dialettali o regionali destinate all’estinzione nell’arco di poche generazioni umane.

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